Promemoria per la salvezza

Destreggiarsi
tra le brutture e le aridità

sviare
dal potenziale grigiore
di una civiltà decaduta

correre lontano
da scontati luoghi comuni

diventare artefici
di un tempo nuovo

passare al setaccio
ogni apparenza

tirare fuori
un sentimento buono, non contaminato
dall’aria tossica
che si respira intorno

andare per il mondo
come se il mondo si potesse cambiare
come se si potesse raddrizzare

confidare in una fiducia
cieca e ostinata

ci siamo dati il compito
di sconfiggere l’ignoranza
ci siamo dati il compito
di distruggere
ogni forma di falsità
ogni tendenza dannosa

vogliamo camminare
su un tappeto colmo di poesia

la meta
è stravolgere
rivoluzionare
ribaltare quel senso
di oppressione e di sconfitta

non smetteremo di giocare
questa partita

porteremo a casa
la nostra vittoria

La scatola dimenticata

Avrei voluto
regalarti qualche fiore

Avrei voluto
accarezzarti la pelle
negli angoli di sofferenza
là dove è rimasta
una cicatrice

Avrei voluto
tenerti la mano
risollevarti
dalle piccole quotidiane
inquietudini

Avrei voluto
semplicemente esserci
proprio come una donna
desidera

Avrei voluto
farti viaggiare
su binari di euforia
e allegria imprevista

Avrei voluto
offrirti una birra
e perdere insieme
la ragione

Avrei voluto
con te scoprire
come cambia la vita
quando si decide
di viverla veramente

Avrei voluto
e avrei potuto
renderti
regina dei miei giorni

ma non è possibile
perché l’altra te
ormai ha deciso
di andar dietro le apparenze,
dietro inganni materiali

E questa,
non è più una bella poesia,
è solamente
una lettera fantasma
destinata
alla scatola dimenticata
del passato.

Ritratto

Dovessi farne un ritratto
penserei alla tua classe
alle idee interessanti
alla voglia che scateni

Dovessi disegnarti
con i versi
si infiammerebbe presto
questa pagina
per via di quella brace
caldissima:
i tuoi capelli
e le mani
e i seni perfetti
e lo sguardo sensuale:
una calamita erotica.

Dovessi dire
le cose come stanno,
pronuncerei
un discorso semplice:
è tutto migliore
quando attraversi
il mio tempo,
fosse anche
per un solo secondo.

Domani è oggi

Non si va mai così lontano
come quando si ama

tra un cuore muto
e la loquacità di un amore
nascono sorrisi e dolcezza
e vite nuove
ad annullare muri

non esistono confini
per la vera gioia

ci si incontra
e ci si accorge di essere nati

tu sei la regina
la bellezza che non svanisce
la signora di ogni mia poesia

tra le tue braccia,
domani è oggi.

TITOLI DI CODA

Da quarantadue anni sulla scena.

Ho vissuto giorni in cui ho creduto
di non essere io a decidere le battute.
Forse mi ha guidato un regista
che sta lontano, lontano
e non sembra interessarsi troppo ai dettagli.
Anche se parecchia pellicola
è già andata avanti
e parecchie cose
sono già state scritte,
c’è ancora tanto
da vivere e recitare.
La vita può sembrare un brutto scherzo,
eppure non smetto di dipingere i giorni
con i colori della speranza.
Mi piace rivedere il film
e riscoprire una scena
che prima credevo inutile
e ora diventa importante.
Mi guardo dentro e vedo
tutto l’amore che ho saputo conquistare.
Una luce mi abbaglia, come una certezza:
l’idea che quando vedrò i titoli di coda
non sarò solo

e tutto avrà avuto un senso.

Luigi Costantino 

L’acqua di mille nuovi sorrisi

Vivo per lei da quando l’ho incontrata
mi è entrata dentro da subito, come quella canzone
mi ha portato in un mondo magico
dove regnano i suoi occhi celesti e verdi

lo so, sono geloso
non so cosa farei se qualcuno
cercasse di rubarle uno sguardo

per lei farei tutto
supererei ogni ostacolo
davvero, non m’importa avere gli altri contro

ora tu ascoltami, principessa
proteggiamo questa favola, continuiamo a volare

ricordi il nostro primo viaggio a Roma?
Eravamo così piccoli…
ci siamo salvati a vicenda, ci siamo sostenuti
insieme abbiamo ucciso la paura

non voglio esagerare:
m’impegnerò a regalarti la gioia
cercherò di donarti il meglio di me

e se dovesse capitare di vederti piangere
cercherò di rubarti anche le lacrime:
ci penserò io a trasformarle
nell’acqua di mille nuovi sorrisi.

Tutto questo per dirti una cosa molto semplice:
sarò io a renderti felice,
portandoti in alto… oltre…
e tu resterai sempre così:
infinitamente bella,
infinitamente mia.

Luigi Costantino

Festa della mamma

Cosa vuol dire essere mamma?
Vuol dire essere una persona capace di amare incondizionatamente. Contro ogni logica. Di fronte alle peggiori avversità.
Anche il peggiore difetto di un figlio non conta nulla di fronte agli occhi di una madre. La mamma è quella creatura straordinaria ed eroica che ci apprezza così come siamo. Siamo tutti figli fortunati. Soprattutto io che ho una madre coraggiosa e simpatica che dice le cose come stanno. E anche quando dice le cose come stanno (non necessariamente positive) lei sta comunque dalla mia parte. Credo di parlare a nome di tutti i figli del mondo e di poter dire che è dalla mamma che impariamo i valori fondamentali, il rispetto, la voglia di donare. Credo di parlare a nome di tutti i figli del mondo dicendo che una madre non si ferma di fronte a nulla. Farebbe di tutto per proteggere il figlio. Io conosco mia madre e ne sono fiero, mai vista una simile grandezza dentro una sola persona. Ma ho conosciuto altre madri, una in particolare fa miracoli tutti i giorni. Pensate a quelle madri che devono combattere di fronte a problemi seri. Di fronte alla ribellione dei figli. Di fronte all’amore non sempre ripagato. Pensate a quanto sono belle queste madri che credono di non essere buone madri eppure non sanno di avere cuori immensi e capacità di resistenza oltre la norma. Pensate a queste madri che continuano ad amare i figli: non sanno fare altro che amare, amare e amare, a loro non importa ricevere: i loro figli saranno sempre capolavori, a prescindere. Con queste parole voglio rendere omaggio a tutte le donne che hanno la forza di essere madri. Non esisterebbe il mondo senza di loro, ed è giusto ricordarlo. A certi figli voglio dire: guardate bene questa mamma, guardate bene i suoi occhi, e non giratevi mai dall’altra parte. Soffre per i vostri guai e gioisce per ogni vostro trionfo. Merita il vostro amore, la vostra attenzione. Pensate ai milioni di sorrisi che le madri regalano ai figli. Il minimo che ci si può aspettare è che un figlio li ricambi tutti.
Di ogni mio sorriso so la fonte, di ogni mia vittoria so la forza, e so le radici di ogni mia speranza.
Ringrazio di cuore mia madre per aver saputo resistere di fronte a tutto. Soprattutto ringrazio mia madre per strapparmi tutte le parole giuste, tutte le parole adatte a definirla.
Perché non esiste una sola parola che possa esprimere bene la sua infinita bellezza.

Luigi Costantino